Sanità

Vogliamo dedicare questo Workshop ad Andrea Caschetto, un giovane ragusano, che dopo aver sconfitto un grave tumore al cervello ha deciso di viaggiare per il mondo, tra gli orfanotrofi, per regalare un sorriso ai bambini.

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Andrea Caschetto, venticinquenne ragusano, porta avanti un bellissimo progetto in giro per il mondo: visitare orfanotrofi e migliorare la qualità della vita di ogni bambino.

Andrea viaggia sin da piccolo, il primo viaggio svolto con un progetto specifico avviato dal Liceo Scientifico di Ragusa, risale al 2006 in Lituania. Qui trova bambini costretti a vivere situazioni molto difficili. Nel 2009 arriva in Pitermatysburg, un paese del Sudafrica, per inaugurare un centro pediatrico, aperto da una piccola ONLUS ragusana “Un ponte per la vita”. “Lì mi sono sentito un padre, un fratello e anche un figlio, perché all’interno di quel contesto molto difficile, impari tante cose. Successivamente sono stato nuovamente in Sudafrica e in Sudamerica. E adesso, dopo aver finito di studiare, dopo aver conseguito il Master in Cooperazione Internazionale presso La Cattolica, ho deciso di iniziare un mio progetto che unisce l’ amore per i viaggi e quello per i bambini: da qui nasce il mio giro del mondo per gli orfanotrofi, che mi permette di conoscere le varie culture.”

Arrivato a 24 anni, Andrea è già stato in una sessantina di Paesi: dagli Usa all’Australia, dalla Russia al Belize, dal Cile al Sudafrica, dagli Emirati arabi uniti al Giappone, dall’Honduras alla Nuova Zelanda. Avrà compiuto complessivamente cinque volte il giro del mondo. Quando non è sugli aerei, usa tutti gli altri mezzi di locomozione concessi all’umanità: piedi, bici, auto, moto, treni, bus, navi, traghetti, camper, canoe, kayak, sci d’acqua, paracadute. Anche elefanti (in Thailandia) e cammelli (in Kenya).

Il 2 Novembre, una data che per tutti rappresenta la morte, per Andrea rappresenta la rinascita e la vita. Anni difficili per lui che ha dovuto combattere contro un tumore al cervello. Ha subito numerosi interventi ma alla fine Andrea ce l’ha fatta: il suo tumore è stato esportato e per lui è arrivata la svolta definitiva della sua vita: per la prima volta va in Africa. Dopo gli interventi Andrea aveva perso la memoria ma pian piano, durante i suoi viaggi, ha iniziato a ricordare: “Al mio ritorno in Sicilia ero sorpreso, mi ricordavo tutti i volti dei bambini, le attività che avevamo fatto, le emozioni provate. Così ho iniziato a chiedermi il perché di questi ricordi. Ho scoperto che tutto ciò che colpisce i nostri sentimenti rimane per sempre nella memoria a lungo termine. Così ho iniziato a memorizzare con le emozioni e le immagini. Con questo metodo ho preso una laurea e un master e ho recuperato una buona parte della memoria“.

Il suo è un viaggio solidale che gli consente di portare sorrisi e gioia a quei bambini che, spesso, dimenticano cos’è la spensieratezza, costretti a vivere situazioni infelici. Così come la riuscita di quell’intervento riportò il sorriso a lui.

Ha lo sguardo sincero, commosso, profondo, felice, quando parla di quei bambini a cui è tanto legato. E’ come se avesse lasciato in quei luoghi una parte del suo cuore. “Ogni orfanotrofio mi è rimasto nel cuore, perché più che la nazione, io guardavo quei bambini. Uno a cui sono legato tantissimo è in India dove c’erano duecentotrenta bambini con disabilità e entrando là dentro, però, mi sono accorto che l’unico disabile ero io. Mi hanno insegnato tantissimo ed ero io a sentirmi l’incomodo. Loro si sentivano molto tranquilli. Mi sono innamorato di quel centro. Dovevo restare due giorni e, invece, sono rimasto dieci”.

Con il suo sorriso e la sua esperienza meravigliosa Andrea ha conquistato anche l’Onu dove è stato chiamato a raccontare i suoi viaggi solidali. Una standing ovation emozionante per lui che è orgoglio ragusano e siciliano.  “Farò di tutto per dimostrare come il sorriso può essere l’aria di un mondo nuovo”. E a lui dovremmo dedicare, nei nostri ospedali, una targa con il “sorriso” in ogni reparto dove ci sono quei bambini che hanno bisogno di speranza e fiducia.

La storia di Andrea, che abbiamo voluto raccontare con orgoglio, ci indica come la Sanità in Sicilia, spesso mortificata dalle cronache nere o da fatti di sprechi e di corruzione, ha mille sfaccettature. Se da un lato ci sono stati casi seppur isolati di “malasanità”, dall’altra parte ci sono stati altri casi, come quello appunto di Andrea, in cui la professionalità e l’esperienza di eccellenti primari e medici ha fatto sì che interventi delicati e complessi, come l’esportazione del tumore al cervello del giovane Caschetto, hanno salvato la vita a tante persone regolandogli una seconda opportunità e soprattutto una rinascita non solo fisica ma anche e soprattutto psicologica.

Per questi motivi riteniamo che le politiche nazionali e regionali sulla sanità devono sì eliminare gli sprechi ma investire di più sui servizi e sulla professionalità di chi ogni giorno ha il compito arduo di salvare la vita alle persone.  Questo workshop infatti si propone di approfondire il tema dei tagli in sanità, degli sprechi assolutamente evitabili, delle direzioni sanitarie impegnate nella riorganizzazione dei servizi, del punto di vista dei dei professionisti del settore e dell’analisi e delle prospettive della sanità in Provincia di Ragusa a partire dall’Atto aziendale, dalle funzioni del nuovo ospedale di Ragusa e della situazione in cui versa il Pronto Soccorso di Modica. 

Ne parleremo con esperti del settore: Dott. Duilio Assennato, di Ragusa Futura, nonchè coordinatore del Workshop; il Dott. Alessandro Tumino, medico; il Dott. Aurelio Mezzasalma, medico dell’Ospedale civile di Ragusa; il Dott. Carmelo Anzaldo del 118; il grande professionista Angelo Tabbì; il Dott. Giovanni Iacono di Partecipiamo ed il fisico Fabio La Spina.

Guarda la Locandina. 

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